07 novembre 2006

Il codice

Vediamo di postare qualcosa di nuovo…o comunque qualcosa di alternativo rispetto a Roma, si insomma qualcosa di nuovo.La scorsa settimana sono stato alle Rondinelle e ho acquistato il dvd di uno dei miei film preferiti “Il codice da Vinci”. In verità ho apprezzato maggiormente il libro, come del resto è nella maggior parte dei casi, ma la trasposizione cinematografica può essere motivo per suscitare riflessioni e discussioni.
Ambientata tra Parigi e Londra dei nostri giorni, la vicenda avviene in poco più di 24 ore, tempistica che ritorna costante nelle opere di Dan Brown (Angeli e Demoni, La verità del ghiaccio, Cripto). Robert Langdon è uno studioso di storia e della simbologia, un campo affascinante e pieno di misteri: la sua figura è il cardine di tutto il romanzo e solo lui, puro di cuore, riuscirà ad aprire il cryptext che lo porterà alla ritrovamento del Santo Garal, in questo caso il sarcofago della Maddalena, ma che in altri libri è identificato come la coppa dell’ultima cena di Cristo e in altri ancora con la Sindone, ognuno poi ne inventa una e subito c’è qualcuno da Vatican City che alza la voce per un non nulla. Infatti il buon Dan specifica ancora prima del titolo del libro “questo è un racconto di fantasia…ogni riferimento è puramente casuale”. In conclusione tutte le polemiche e proteste contro il film non hanno fatto altro che da campagna pubblicitaria gratuita che ha alimentato la curiosità di molti. A mio parere è un film ben fatto, con interpreti d’eccezione come Tom Hanks e una colonna sonora emozionante

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1 commento:

Anonimo ha detto...

è vero il film è veramente ben fatto.Tom Hanks è perfetto nella parte del prof. langdon. anch'io penso che tutte le polemiche nn abbiano fatto altro che da pubblicità...
ciao
f.