09 febbraio 2007

DICO

Ieri sera ho guardato la televisione. Avvenimento esclusivo per uno che si addormenta abbastanza piacevolmente davanti al piccolo schermo, ma si da il caso che il palinsesto di rai uno il giovedì offra come piatto forte della serata la serie televisiva Raccontami.

Le vicende avvengono all’interno della famiglia Ferrucci attraverso gli occhi del piccolo Carlo: dai suoi ricordi e dalle emozioni vissute parte il racconto che, mostrandoci la vita quotidiana degli anni 60, ci dice come eravamo e come siamo, come saremmo potuti essere e ciò che siamo riusciti a diventare. Una tipica famiglia all’italiana con papà Luciano (Massimo Ghini), geometra ed ex combattente, mamma Elena (Lunetta Savino), casalinga che diventerà poi commessa, il fratello più grande Andrea che abbandona l’università per seguire la sua passione (i motori), la sorella di mezzo Titti, promettente studentessa giurisprudenza ed è testarda come il padre e il piccolo Carlo che cresce a pane burro e televisione (ma dopo il carosello tutti a nanna!). Nella stessa casa vivono anche la nonna materna Innocenza, donna dalla saggezza popolare, fortemente legata al passato e restia alle innovazioni, e la zia materna Anna, innamorata persa di un ladro fannullone che si finge gentiluomo.

Uno spaccato d’Italia dal boom economico e all’emancipazione sociale, dalla prima televisione in casa fino alla più evoluta lavatrice, letto da tre generazioni diverse, e riletto ai giorni nostri. Peccato che giovedì prossimo sia l’ultima puntata…(confido in una nuova serie, visto che i registi sono quelli di un medico in famiglia, e tra poco si laurea pure Annuccia!)

Ma la mia serata non finisce qui!
Approfittando del fatto che anche oggi sono a casa dall’unibg, mi sono trattenuto sul divano oltre la fine del telefilm per guardarmi La storia siamo noi su rai due, ma la vicenda di Beppe Grillo non mi entusiasmava molto, così o zappingato qua è là (ma fanno ancora grande fratello!) mi sono fermato nel salotto di Porta a Porta con il Bruno nazionale che indossava una cravatta rosa messa appositamente per parlare di PACS, no ma che dico unioni civili, che la ministra Rosy Bindi ha ribattezzato DICO, acronimo di Diritti e doveri per i conviventi.

Tralasciamo l’idiozia del nome, ormai ne sentiamo talmente tanti di stupidi che uno in più non peggiora le cose, ma se sono diritti e doveri non dovrebbe essere una cosa del tipo DI DO CO? Ma forse hanno levato il DO perché non vogliono confondersi col pongo?

Insieme a suor Rosy c’era anche la ministra per le pari opportunità Pollastrini, una vera polla, considerando il fatto che ogni qual volta spiegava qualcosa, Vespa chiedeva alla Bindi di rispiegarlo perché non aveva capito! Vespa non è certo il primo scemo che passa e se le cose fatica a capirle uno che è preparato, immaginatevi uno che non ha dimestichezza con i termini tecnici della politica! Addirittura Buttiglione mi sembrava, mi sembrava, piacevole da ascoltare. Naturalmente, come in ogni programma che si rispetta, i nostri bravi politici si sono impegnati per produrre dei bei suoni cacofonici: v’immaginate che tristezza se tutti aspettassero il proprio turno per parlare senza sovrapporsi?

In definitiva del disegno di legge delle due ministre si capisce ben poco, se e come la cosa verrà approvata non ha ancora risposta sicura, ma quel che più spaventa e che nemmeno le loro signorie che lo hanno composto sono stato in grado di spiegarlo! Staremo a vedere nelle prossime puntate! Ora vado a leggere l'articolo su corriere.it , forse mi arriva qualche delucidazione!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

eh bravo...mi rubi il lavoro sui commenti televisivi? ah ah...continua così...affina il tuo stile con questi articoli!!

Anonimo ha detto...

La Italia del desarrollismo......